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09/03/2013 – Sergio Di Natale Quintet presenta “Today”

sabato, 09 marzo 2013

 

Sergio Di Natale Quintet presenta Today

Sabato 9 Marzo 2013, ore 22.00
Via Giuseppe Piazzi n° 59

con
Sergio Di Natale – batteria
Mario Nappi – pianoforte
Federico Luongo – chitarra
Stefano Giugliano – sax alto
Antonio De Luise – basso

Ecco il confliggere delle mie idee, l’approdo al sentiero del jazz così come “oggi” viene a delinearsi nel mio sentire, nel mio modo di scrivere ,nel mio modo di suonare la batteria: una musica totale che percepisco essere senza recinti e senza etichette. Una devozione alla creatività dell’improvvisazione che muovendosi da quella essenza “strutturale” immanente ad ogni tentativo di superare ed elaborare qualsiasi dato “determinato”, anela a divenire “altro”, con-sul-oltre la forma. Dunque si spiega così la mia predilezione per le “forme estese” di cui tra l’altro è sostanziata tutta la cultura jazz, soprattutto a partire dagli anni “50” in poi. Trane amava elaborare la forma blues inserendo tra un chorus e l’altro la progressione armonica della sezione B dell’Anatole.
Charles Mingus scriveva con una consapevolezza “formale” che lasciava trasparire un sicuro riferimento “Eurocolto”, uno sguardo discreto all’avanguardia europea, anche e soprattutto dal punto di vista delle conquiste ritmiche oltre che armoniche e formali, sottomettendo tutta la materia musicale all’esigenza dello spirito del “Blues” della “mainstream” jazzistica afroamericana.
La “modulazione metrica” è una peculiarità della musica di Mingus. Dave Brubeck scriveva su “forme estese” organizzando la temporalità della sua musica jazz sui “tempi misti” o “irregolari” che desumeva dallo studio di Milhaud , Bartòk, Kodàly, dell’avanguardia europea (influenzata ritmicamente direttamente o indirettamente dall’Africa). E poi ci sono gli “autori” del jazz, Duke su tutti, le cui idee tematiche non sono semplice pretesto per l’elaborazione improvvisativa, ma esse stesso atto imprescindibile della creazione musicale. “Non c’è la musica ma ci sono le musiche”: forse è vero! Ma il jazz realizza l’utopia della riconciliazione tra gli uomini, armonizzando insieme e bellezze disseminate nel microcosmo uomo. Il ritmo jazz parla africano usando la grammatica europea: battute, accenti, divisioni, suddivisioni.
La scintilla tra le due culture europea e africana (sincretismi a loro volta complessi di altre culture) informa di sé altri mondi musicali, e ritorna indietro come nuovo dono al jazz “rifunzionalizzato”.. una musica dunque tutt’altro che morta ,ma ancora in divenire. Tutto ciò ho cercato di riversare nei 9 brani di “Today” che ripropongo “live” accanto ad altre mie speculari precedenti composizioni e arrangiamenti di “standards” famosi, consapevole che “Niente nasce dal niente”..Today..for me:
Buon ascolto!

POSTI DISPONIBILI 80
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